D.D. S.r.l.

Storia della società, attività svolta e cause della crisi

D.D. S.r.l. (o “D.D.”) produce componenti meccaniche per produttori di macchinari e impianti produttivi.

All’interno dello stabilimento produttivo di Mereto di Tomba (UD) vengono effettuate lavorazioni di lamiere, carpenteria e saldatura, lavorazioni meccaniche, verniciatura, assemblaggio, costruzione macchine ed equipaggiamenti industriali.

I reparti produttivi configurati all’interno dell’opificio industriale possono gestire le singole lavorazioni che vengono richieste dai committenti oppure possono gestire per conto terzi l’intero ciclo produttivo giungendo alla realizzazione di un macchinario o di un impianto produttivo completo.

Oltre a poter contare su un importante know-how del personale operativo derivante dalla pluriennale esperienza maturata dal personale operativo, D.D. può contare su macchinari all’avanguardia che permettono la gestione di lavorazioni meccaniche particolari ad elevata precisione.

Le principali cause che hanno portato in crisi la società, erano da attribuirsi all’ambiente competitivo in cui operava l’azienda e da cause endogene quali elevati investimenti in beni strumentali effettuati poco prima del periodo in cui è iniziata l’inversione di tendenza del mercato che ha reso difficile il loro ripagamento, una struttura commerciale insufficiente e non focalizzata sull’acquisizione di commesse ad alto valore aggiunto, un insufficiente sistema di controllo di gestione che supportasse la fase di predisposizione dei preventivi e di consuntivazione delle singole commesse, una assenza di partnership con altre imprese dotate di una propria rete commerciale e/o prodotto a marchio proprio.

Il piano di turnaround

Il piano prevedeva il raggiungimento dell’equilibrio finanziario della società tramite lo sviluppo di alcuni piani di azione quali:

• la finalizzazione di accordi di partnership industriale che strumentali a garantire la continuità nelle prospettive di fatturato;
• la riduzione dei costi operativi al fine di posizionare il break-even-point a livelli compatibili con concrete aspettative di fatturato;
• la strutturazione di un sistema di controllo di gestione per il continuo monitoraggio e riallineamento dell’andamento aziendale;
• la cessione degli asset “no core”;
• la ricontrattualizzazione del debito finanziario;
• la ricontrattualizzazione dei quattro contratti di leasing in essere;
• la rimodulazione del pagamento del debito erariale (transazione fiscale ex 182 ter L.F.) prevedendo in particolare uno stralcio delle sanzioni e degli interessi sui debiti tributari scaduti ante 30/04/2017, una rateizzazione del debito in linea capitale in 10 anni con rate trimestrali, la destinazione del rimborso del debito del 70% del residuo dal realizzo degli asset no core dopo il pagamento dei creditori ipotecari,
• il mantenimento della durata del piano di ammortamento con riduzione della rata periodica in base a quanto rimborsato con la vendita degli asset no core.

Ruolo di Giovanni Angelini & Co

Giovanni Angelini & Co, in persona del fondatore, è stata chiamata a rilasciare la relazione di cui all’art. 182-bis L.F., al fine di asserire: la fattibilità (rectius attuabilità) dell’accordo di ristrutturazione dei debiti proposto dalla D.D. ai propri creditori (da attuare a mezzo di un piano di risanamento dell’esposizione debitoria e del riequilibrio della situazione finanziaria dalla stessa) previo il riscontro della veridicità dei dati aziendali assunti a base dell’Accordo/Piano medesimo e successivamente con incarico integrativo del settembre 2017 a svolgere l’incarico professionale inerente le attività agli artt. 161 co. 3 lett. d) e 161 comma 3 R.D. 267/1942.